Le idee adottate

Le Idee adottate

 

Oltre le discipline

«Oltre le discipline» è un framework pedagogico-organizzativo che consolida il passaggio dalla didattica per contenuti a quella per competenze, declinato in diversi ordini e gradi di scuola con opportune specificità ma sempre con attenzione allo sviluppo di abilità cognitive, metacognitive e trasversali. L’approccio, centrato sullo studente, supera il modello trasmissivo grazie ad attività basate su una pratica laboratoriale pienamente integrata con la didattica curricolare nel normale orario delle lezioni, se del caso compattato e/o riorganizzato. All’inizio dell’anno viene messa a punto una progettazione collegiale, scelto un tema di studio comune a tutto l’Istituto e definite Unità di Apprendimento trasversali e pluridisciplinari.

Per l’I.C. ciò permette la realizzazione di un curricolo integrato e verticale ai tre ordini di scuola che a questo afferiscono. Esso lega teoria, pratica e tecnica e si concretizza nella realizzazione di itinerari progettuali volti a costruire spazi di esperienza ad alto potenziale motivazionale, a valenza orientativa, col fine di promuovere competenze chiave valorizzando la creatività del singolo tramite laboratori attivi.

In tutte le esperienze il confronto con il territorio e con il ‘fuori’ è centrale: si esplica tramite la condivisione di artefatti, materiali e/o intellettuali, prodotti dai bambini e dai ragazzi, che rappresentano compiti di realtà sfidanti, grazie ai quali è favorito il processo di autovalutazione e di valorizzazione dei talenti e delle potenzialità.

 

Dialogo euristico

«Il primo compito di noi insegnanti sta nel riconoscere diritto di piena presenza e cittadinanza a tutte le bambine e bambini. E il primo modo per dare spazio e consistenza ai loro diversi modi di abitare e vivere la scuola sta nella nostra capacita di ascolto. Ma un ascolto attento e partecipe nasce e vive solo se siamo profondamente con- vinti che bambine e bambini pensano, creano e operano connessioni, se consideriamo che tutte le loro ipotesi, anche fantastiche, siano strumenti epistemici, modalità per conoscere il mondo. Occorre dunque riconoscere e convincerci che i bambini non solo hanno desiderio di dire la loro, ma ad ogni eta ragionano, formulano ipotesi, usano una logica che talvolta può apparire diversa da quella di noi adulti, ma ha sempre al suo interno una coerenza e una profonda tensione conoscitiva che va riconosciuta e di cui vanno ricercati tutti i modi possibili per restituirne il valore. Bambine e bambini infatti pensano e molte volte pensano con particolare profondità e acutezza, ma spesso i più non hanno cognizione della qualità dei loro pensieri, se questi non vengono raccolti e restituiti da parte di noi adulti. Si tratta allora di riconoscere ciascuna bambina o bambino come soggetto i cui gesti e parole sono accolti con cura e attenzione. Si tratta di costruire uno spazio adeguato all’incontro di modi di guardare il mondo e di porsi diversi, mettendo l’ascolto reciproco e la conversazione al centro della pratica educativa. Dentro questo paesaggio, che possiamo definire di pedagogia dell’ascolto, nasce e vive il dialogo euristico. La scintilla del dialogo si accende quando il lavorio mentale dei bambini si scontra ed entra in connessione con i diversi oggetti culturali portati dall’insegnante o in cui ci si imbatte. Quando le loro conoscenze più o meno codificate incontrano nuove esperienze e contenuti portati da noi adulti, dall’ambiente o dai loro compagni. Solo se l’insegnante non guarda con sospetto e non si lascia spaventare dall’apparente confusione del libero pensare dei bambini, si creano le condizioni per scoprire insieme qualcosa di nuovo “sfregando e limando i nostri cervelli gli uni contro gli altri”, come suggeriva di fare Montaigne» (Lorenzoni, 2018).




Laboratori del Sapere

L’Idea nasce dalla collaborazione tra INDIRE (nello specifico le sue Strutture di Ricerca 1, 2 e 7) e i «Laboratori del Sapere Scientifico», nati in Regione Toscana nel 2010 in collaborazione con il mondo dell’Università e quello delle associazioni professionali dei docenti – d’intesa con l’USR – allo scopo di costituire nelle scuole di ogni ordine e grado, a partire dall’infanzia, gruppi permanenti di ricerca/innovazione nell’ambito dell’educazione matematico-scientifica e tecnologica.
L’Idea consiste nell’estendere l’approccio metodologico dei «Laboratori del Sapere Scientifico» anche a discipline diverse dalle STEM: all’Italiano, in prima analisi, come ad altri ambiti, recuperando gli aspetti trasversali alle discipline stesse, individuandone i tratti comuni e fondanti, tra cui, ad esempio, l’approccio fenomenologico o l’attenzione alla lingua e ai linguaggi, oltre gli aspetti specifici ed epistemologicamente caratterizzanti.
I «Laboratori del Sapere» tengono insieme impianto metodologico e curricolo disciplinare, grazie allo sviluppo di percorsi didattici esemplari, che coniugano attenzione ai saperi e motivazione degli studenti.
L’obiettivo è superare il modello trasmissivo e libresco dell’insegnamento, che riduce l’apprendimento all’acquisizione di conoscenze precostituite (generalmente quelle del libro). Ad esso si contrappone un apprendimento significativo, promosso attraverso percorsi in cui gli studenti, a partire da esperienze o situazioni problematiche selezionate, siano attivamente coinvolti in processi di osservazione-problematizzazione-formulazione di ipotesi-verifica-generalizzazione, per la costruzione partecipata di conoscenze, all’interno della classe.

 

Condividi sui Social